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La Nigeria ha la sua CBDC

In Nigeria il valore delle operazioni di pagamento effettuate nel 2020 mediante l’utilizzo di strumenti digitali supera quello del PIL (in Italia i pagamenti digitali equivalgono al 14% del PIL – fonte) e oltre il 24% della popolazione detiene valute virtuali secondo il Finder’s Cryptocurrency Adoption Index. Si tratta della percentuale più alta del mondo.

La Banca centrale nigeriana ha annunciato che, all’esito di una sperimentazione in contesto sandbox, il suo progetto di cbdc, l’eNaira, ha terminato la fase di sviluppo ed è pronto per l’utilizzo (Naira_design_Paper.pdf)

Il progetto si basa su Hyperledger Fabric ed è account based. Non è la migliore delle soluzioni possibili in termini di sicurezza e censorship resistance in quanto utilizza una DLT privata e permissioned anziché una blockchain pubblica e permissionless. Inoltre, una configurazione token-based è maggiormente auspicabile in quanto offre un livello di privacy che più si avvicina a quello del denaro contante (salva la possibilità di tracciarne l’utilizzo per esigenze di pubblico interesse).

La moneta rappresenta un credito della Banca centrale direttamente nei confronti degli utenti. Ciò nonostante, la rete delle banche commerciali sarà fondamentale nella sua distribuzione e diffusione (two tiered CBDC architecture)

Nelle intenzioni, l’eNaira dovrebbe:

  • Incrementare la disponibilità ed efficientare l’utilizzo della moneta della Banca centrale;
  • Sostenere la resilienza dei sistemi di pagamento;
  • Aumentare l’inclusione finanziaria;
  • Ridurre il costo della gestione del contante;
  • Consentire l’erogazione diretta del welfare ai cittadini;
  • Aumentare le entrate e la raccolta delle tasse;
  • Facilitare le rimesse da parte degli emigrati;
  • Ridurre il costo e migliorare l’efficienza dei pagamenti transfrontalieri.

La CBN gestirà e fornirà supporto per l’utilizzo dei wallet mentre gli istituti finanziari e altri operatori regolamentati, già interconnessi grazie alla NIBSS payment infrastructure, agiranno come nodi per fornire l’elaborazione e la conferma delle transazioni, la (asserita) immutabilità del registro e la distribuzione dell’eNaira agli utenti.

Tra le caratteristiche dell’infrastruttura sono previste la Privacy e riservatezza delle transazioni e dei dati relativi alle operazioni ma, al contempo, l’identificazione degli utenti mediante integrazione con i sistemi di identità digitale quali il National Identification Number (NIN), che dovrebbero garantire il rispetto delle procedure di KYC.

Le sfide previste per la stabilità del sistema finanziario riguardano, principalmente:

  • La riduzione dei depositi presso le banche commerciali e della disponibilità di fondi per i prestiti bancari;
  • L’impatto negativo sulla capacità delle banche di concedere prestiti all’economia reale ;
  • Il calo della liquidità e i maggiori rischi nella gestione di essa;
  • La contrazione delle attività creditizie e, di converso, della patrimonializzazione degli istituti di credito.

Sarà interessante verificare la tenuta del sistema nel tempo e la diffusione della strumento, anche alla luce delle mire espansionistiche cinesi, corroborate dalla probabile diffusione del digital yuan (eRNB), quantomeno nelle economie in cui la presenza commerciale orientale è maggiormente pervasiva.  

In aggiunta, soluzioni private di pagamenti digitali e open finance quali Cardano (ADA) hanno già avviato intense relazioni contrattuali nel continente africano che dovrebbero, nelle aspettative dei soggetti che controllano tali progetti,  portare a una massiccia espansione della market dominance e della diffusione di tali crypto assets.

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